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venerdì 20 settembre 2013

MA QUALCUNO HA MAI VISTO DIO?



Io vedo la terra, vedo te, vedo il mare, e anche Dio vede queste cose ma perché io non vedo Dio?
Nel Vangelo di Giovanni, Gesù dice "chi vede me vede il padre". Conoscere Gesù significa conoscere intimamente il mistero di Dio.Gesù ha visto Dio e ce l' ha raccontato a noi non ci resta che crederci. Tu li vedi i pensieri, l'amore dei genitori? Certamente no perché sono cose trasparenti che non si vedono ma sono le più importanti Le realtà più profonde sono quelle che muovono il mondo e proprio non si vedono. C'è una canzoncina che dice "le cose trasparenti sono le più resistenti", L'amore e i pensieri sono le cose più importanti per la nostra vita, quindi concluderei così
"Dio è così resistente che necessariamente è trasparente"

martedì 17 settembre 2013

COLORA LA BIBBIA:La prima Chiesa

STAMPA E COLORA


COLORA LA BIBBIA: la resurrezione

STAMPA E COLORA


COLORA LA BIBBIA:La pentecoste

STAMPA E COLORA



COLORA LA BIBBIA:tre giorni nella tomba

STAMPA E COLORA


COLORA LA BIBBIA:La morte in croce di Gesù

STAMPA E COLORA




CREDO IN.....(prima parte)







CREDO IN.....(seconda parte)







martedì 10 settembre 2013

LE DOMANDE DEI BAMBINI: SE DIO E' NEI CIELI COME FA A STARE DAPPERTUTTO?

Che «abita nei cieli» nel linguaggio della Bibbia non significa che abita sopra le nuvole, in mezzo alle stelle, ma che è diverso da noi. Abitare sulla terra significa che, se stiamo in un posto, non possiamo stare in un altro, se stiamo nella valle, non possiamo stare sul monte. Abitare sulla terra significa che se vogliamo andare a trovare un amico, dobbiamo spostarci. Significa che il tempo passa, che quando è buio non vediamo più niente; che anche se è giorno, basta un muro, una pianta, una siepe per impedirci di vedere... Abitare nel cielo significa essere come il cielo: sta dappertutto, lo vedi e ti vede dappertutto, è sempre lo stesso. Se vai al Polo Nord, il cielo sta sopra di te, ma se vai al Polo Sud lo vedi e ti vede lo stesso; in montagna lo vedi come dal mare. E lo vedi non solo di giorno ma anche di notte, anzi di notte a volte è anche più bello, perché si riempie di stelle.
Ecco perché la Bibbia dice che Dio abita nei cieli. Ma non solo la Bibbia. Tutti i popoli della terra, per indicare che Dio non è come noi, sottomesso ai monti, alle colline, alle piante distanze, al tempo… quando pensano a Dio alzano gli occhi verso il cielo. Anche noi facciamo così. Se in un momento di difficoltà e di gioia esclamiamo: “Dio mio”, senza accorgercene alziamo gli occhi al cielo. Anche Gesù faceva così quando pregava il Padre, e ha suggerito a noi di fare come lui quando ci ha insegnato a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli”. “Che sei nei cieli”, cioè non che sei lassù, lontanissimo, ma che sei come il cielo, che mi vedi sempre e ti vedo sempre, che sei sempre con me e posso stare sempre con te. 
Non è bellissimo? 
Don Tonino Lasconi

LE DOMANDE DEI BAMBINI: PERCHE' BISOGNA PREGARE A MANI GIUNTE,O IN GINOCCHIO?

Prima di tutto togliamo di mezzo quel verbo: «Bisogna».  Fa pensare a un obbligo, a qualcosa di imposto. Le cose belle nascono dal cuore, da decisioni libere e consapevoli. Per decidere così è necessario capire. Allora cerchiamo di capire. Se uno ti si mette davanti con le mani dietro la schiena, o dentro le tasche, tu non sai che intenzioni ha. Potrebbe avere un bastone o una pistola. Se invece uno ti viene incontro con le mani giunte, tu sai che è disarmato. Ecco, nella preghiera le mani giunte esprimono questo sentimento: «Signore, io mi metto davanti a te disarmato, senza alcuna difesa, perché mi fido di te e sono pronto ad accoglierti senza paura». Il gesto delle mani giunte è consigliato nei momenti di preghiera particolarmente intensi, quando il Signore ci chiede di accogliere la sua presenza o un suo dono, come durante la Messa nel momento della consacrazione o della comunione. Il significato delle mani giunte diventa più forte quando ci si mette in ginocchio. Infatti, chi fa così, dimezzando la sua statura, esprime la volontà di riconoscersi piccolo, e quindi di non voler combattere e lottare. Lo sai, nel pugilato chi si mette in ginocchio dichiara di arrendersi e l'altro non può picchiarlo più. Nella preghiera, mettersi in ginocchio significa: «Signore, io sono piccolo. Tu sei grande e puoi aiutarmi». Un altro gesto molto bello e significativo nel pregare è alzare le mani verso l'alto, o nel gesto del: «Mani in alto!» (quante volte l'hai visto fare nei film?), oppure in quello del bambino che vuole farsi prendere in braccio (quante volte l'hai fatto quando eri piccolino?). In ambedue i casi si riconoscere la grandezza del Signore, dichiarando di essere pronti a compiere ciò che lui ci chiede (come nella preghiera del Padre Nostro), oppure di aver bisogno della sua forza e del suo calore. Le mani ci danno un grosso aiuto nel pregare anche quando le mettiamo rivolte verso l'alto come quelle del povero che chiede l'elemosina. In questo caso, esse ci ricordano che abbiamo un urgente bisogno dell'aiuto del Signore. E' bene ed e bello pregare con le mani giunte e con altri atteggiamenti del corpo, perché, pregando con tutto ciò che siamo, corpo e spirito, corriamo meno il rischio di non pensare a quello che stiamo dicendo o facendo. Prova! Prima prega stravaccato sulla sedia, poi con le mani atteggiate nel gesto che esprime meglio i tuoi sentimenti di quel momento. Hai provato? Adesso dimmi che non hai capito la differenza....
(Don Tonino Lasconi)

LE DOMANDE DEI BAMBINI:DIO HA CREATO TUTTO E ALLORA IL BIG BANG?


George Edouard Le Maitre era un sacerdote,un uomo che aveva fede in Dio,pregava i Santi e celebrava la messa ed era  anche uno scienziato e fu lui per la prima volta nel 1927 ad ipotizzare la teoria del big bang. Gli scienziati di quegli anni lo prendevano in giro, perché questa teoria puzzava, secondo loro, troppo di creazione.Oggi invece dopo 30 anni dalla sua morte è diventata la teoria più accreditata. Questo per dire che non c'è un'assoluta contraddizione tra fede e scienza.

Big Bang significa grande scoppio, secondo questa teoria l'universo ha avuto origine da un'esplosione ,l'esplosione è prodotta dall'energia, la  luce è energia .....Ma chi ha dato il via all'esplosione? Cosa c'era prima del grande scoppio?. Gli scienziati ancora non lo sanno, ma nella Bibbia leggiamo che  prima di ogni cosa  c'era Dio....."In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque". "Dio disse: <Sia la luce!> 
La prima cosa che fece Dio fu di creare la luce,cioè l'energia, cioè il big bang.

Partendo proprio dalla creazione, tutti noi siamo stati un giorno una sola cellula,che aveva all'interno il codice del DNA. Il DNA è un progetto che  prevede il nostro sviluppo,la nostra crescita ,la nostra evoluzione . A noi, come uomini,  non  interessa solo l'inizio, solo il progetto ,c'interessa anche la finalizzazione e il compimento,  non dovrebbero interessarci solo le domande e risposte sulla creazione  creazione, della nascita, ma anche e soprattutto quella sul destino finale. Gesù con la sua Ascensione (salita al cielo)  ci dice che l'universo e l'uomo, in quanto creato, ha come fine un destino di gloria. La gloria non riguarda solo Dio o la nostra anima o lo spirito ma tutta la creazione e la nostra carne.
Il punto finale è glorioso così come è emozionante la creazione

(Ufficio catechistico diocesi di Roma)

domenica 8 settembre 2013

LE DOMANDE DEI BAMBINI:CHI HA INVENTATO LA MESSA?

La messa l'ha inventata Gesù 

è un vero e proprio invito da parte del Signore,  confermato da queste parole che si estendono nei secoli dei secoli e sono arrivate fino a noi "fate questo in memoria di me".(Luca 22,19)
Gesù non dice se vuoi, se ti va, ma usa un'imperativo...d'amore. Praticamente è come se Gesù dicesse: "se vuoi essere mio discepolo ,se vuoi  la pace dentro di te  fai questo (partecipa all'Eucarestia) in memoria di me
Noi non staremo mai davvero riposati da tutte le ansie della vita  senza Gesù....Quante volte è capitato di arrivare a messa stanchi sfiniti e senza voglia e poi in modo misterioso uscirne riposati ?  Il riposo è pace interiore, tranquillità, quella che Gesù chiama la "Mia Pace".Tante volte invece, e purtroppo, non abbiamo  l'impressione di star meglio, ma il riposo  è qualcosa di molto più profondo che spesso non ci accorgiamo di avere al momento.... lo   scopriamo e lo ritroviamo nel corso di tutta la settimana.
Se durante la messa riusciamo a creare il silenzio intorno a noi, concentrandoci solo sulle parole di Gesù, scopriamo poi che in quel silenzio Gesù ci ha parlato e ci ha ricaricato e saremo pronti per affrontare una nuova settimana  
(ufficio catechistico Diocesi di Roma)


Che per Gesù l’Eucaristia fosse importante lo sappiamo dal Vangelo di Giovanni
“Io sono il pane vivo disceso dal cielo.
 Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno” 
(Gv 6,51)

PREGHIERA PER LA PACE


LE DOMANDE DEI BAMBINI:CHI HA CREATO DIO?



Noi viviamo in un universo fatto di regole ,spesso di causa ed effetto,ma le stesse regole non valgono per tutto ciò che conosciamo. Esempio molto banale: tirare un sasso è colpire un bersaglio è la cosa più normale, ma farlo nello spazio planetario ,anche se sei il miglior tiratore scelto, è davvero impossibile. Sulla terra non ce la fai ad alzare 100 Kg e sulla luna alzeresti una tonnellata. Sono solo pochi decenni che la scienza è riuscita a spiegarci perché questo accade....

Nella nostra esperienza quotidiana è logico pensare che ogni cosa ha un inizio. Infatti, le leggi della scienza oggi ci dimostrano che perfino le cose che sembra non subiscano cambiamento attraverso la nostra vita (come il sole ed altre stelle) siano nate e poi si esauriscono.
Io sono nata dai miei genitori, che a loro volta hanno avuto dei genitori e così via...Ogni cosa è stata creata da qualcun altro,chi ha generato è (tranne i casi “di sterilità”) generatore a sua volta. Ma possono anche esistere delle cose che non seguono queste regole e queste logiche!!!! 

Noi umani, fatti di materia, di atomi, riusciamo a vedere solo gli atomi , e non possiamo pensare di applicare le stesse nostre regole che conosciamo per esperienza a qualcosa che non vediamo. Se pensiamo a Dio come una creatura fatta di atomi ,qualcosa che assomigli vagamente a noi, allora è più che normale che pensiamo che debba aver avuto un inizio e una fine

Le "creature" sono quelle cose che per esistere hanno avuto bisogno di una mamma e di un papà, come è successo a me, a te, al mio gatto , ad anche alle piante e ,se ci pensi un po , anche la sedia ha avuto dei "genitori", l'albero da cui proviene la legna servita per costruire e il falegname che l'ha costruita....

Dio non è una creatura (fatta di atomi o come noi potremo immaginare), Dio è puro spirito, amore, intelligenza, sapienza, sono tutte cose che vanno al di sopra di quello che vediamo non è materia ,e non possiamo pensare che segue le stesse regole della materia : essere create e il compimento di un loro ciclo...la fine.

La scienza comunque non si ferma, andrà avanti con nuove scoperte , per ora ci basta quel che sappiamo e ,chissà, può darsi che, fra un milione di anni, sapremo con certezza e con "grande meraviglia" per qualcuno ( per chi non ha fede) che 


Dio non è stato creato, 
è sempre esistito e lo sarà sempre.

mercoledì 4 settembre 2013

TRE PICCOLI ALBERI e i loro desideri


Sulla vetta di una montagna, coperta di pascoli e pinete profumate di resina, spuntarono un giorno tre piccoli alberi. Nei primi tempi erano così teneri e verdi che si confondevano con l'erba e i fiori che prosperavano intorno a loro.
Ma, primavera dopo primavera, il loro piccolo tronco si irrobustì. Le sfide autunnali e invernali per fronteggiare i venti e le bufere li riempivano di gioia baldanzosa.



Dall'alto della loro casa verde guardavano il mondo e sognavano.
Come tutti coloro che stanno crescendo, sognavano quello che avrebbero voluto diventare da grandi.


Il primo albero guardava le stelle che brillavano come diamanti trapuntati sul vestito di velluto nero della notte.
"Io sopra ogni cosa vorrei essere bello. Vorrei custodire un tesoro" disse. "Vorrei essere coperto d'oro e contenere pietre preziose. Diventerò il più bello scrigno per tesori del mondo".

Il secondo alberello guardava il torrente che scendeva serpeggiando dalla montagna, aprendosi il cammino verso il mare. L'acqua correva e correva, gorgogliando e scherzando con i sassi, un momento era lì e poco dopo già era scomparsa all'orizzonte. E niente riusciva a fermarla. "Io voglio essere forte. Sarò un grande veliero" disse. "Voglio navigare sugli oceani sconfinati e trasportare capitani e re potenti. Io sarò il galeone più forte del mondo".

Il terzo alberello contemplava la valle che si stendeva ai piedi della montagna e guardava la città che si indovinava nella foschia azzurrina.
Laggiù formicolavano uomini e donne. "Io non voglio lasciare questa montagna" disse. "Voglio crescere tanto che quando la gente si fermerà per guardarmi, dovrà alzare gli occhi al cielo e pensare a Dio. Io diventerò il più grande albero del mondo!".


Gli anni passarono. Caddero le piogge, brillò il sole, e i piccoli alberelli divennero tre alberi alti e imponenti.
Un giorno, tre boscaioli salirono sulla montagna, con le loro scuri a tracolla.
Uno dei boscaioli squadrò ben bene il primo albero e disse: "E' un bell'albero. E' perfetto".
Dopo pochi minuti, stroncato da precisi colpi d'ascia, il primo albero piombò al suolo.
"Ora sto per trasformarmi in un magnifico forziere" pensò l'albero. "Mi affideranno in custodia un tesoro favoloso".

Il secondo boscaiolo guardò il secondo albero e disse: "Questo albero è vigoroso e solido. E' proprio quello che ci vuole". Sollevò la scure, che lampeggiò al sole, e abbatté l'albero.
"D'ora in poi, navigherò sui mari infiniti e i vasti oceani" pensò il secondo albero. "Sarò una nave importante, degna dei re".

Il terzo albero si sentì mancare il cuore, quando il boscaiolo lo fissò.

"Per me va bene qualunque albero" pensò il boscaiolo. L'ascia balenò nell'aria e, poco dopo, anche il terzo albero giaceva sul terreno.
I loro bei rami, che fino a poco prima avevano scherzato con il vento e protetto uccelli e scoiattoli, furono stroncati uno a uno.
I tre tronchi furono fatti rotolare lungo il fianco della montagna, fino alla pianura.


Il primo albero esultò quando il boscaiolo lo portò da un falegname. Ma il falegname aveva ben altri pensieri che mettersi a fabbricare forzieri. Con le sue mani callose trasformò l'albero in una mangiatoia per animali. L'albero che era stato un tempo bellissimo non fu ricoperto di lamine d'oro né riempito di tesori. Era coperto di rosicchiature e riempito di fieno per nutrire gli animali affamati della fattoria.

Il secondo albero sorrise quando il boscaiolo lo trasportò al cantiere navale, ma quel giorno nessuno pensava a costruire un veliero. Con grandi colpi di martello e di sega, l'albero fu trasformato in una semplice barca da pescatori.
Troppo piccola, troppo fragile per navigare su un oceano o anche solo su un fiume, la barca fu portata in un laghetto. Tutti i giorni, trasportava carichi di pesce, che la impregnavano di odore sgradevole.

Il terzo albero divenne tristissimo quando il boscaiolo lo squadrò per farne rozze travi che accatastò nel cortile della sua casa.
"Perché mi succede questo?" si domandava l'albero, ricordando il tempo in cui lottava con il vento sulla cima della montagna.
"Tutto quello che volevo era svettare sul monte per invitare la gente a pensare a Dio".

Passarono molti giorni e molte notti.
I tre alberi quasi dimenticarono i loro sogni.


Ma una notte, la luce dorata di una stella accarezzò con i suoi raggi il primo albero, proprio nel momento in cui una giovane donna con infinita tenerezza sistemava nella mangiatoia il suo bambino appena nato.
"Avrei preferito costruirgli una culla" mormorò suo marito. La giovane mamma gli sorrise, mentre la luce della stella scintillava sulle assi lucide e consunte che un tempo erano state il primo albero.
"Questa mangiatoia è magnifica" rispose la mamma.
In quel momento, il primo albero capì di contenere il tesoro più prezioso del mondo.


Altri giorni e altre notti passarono. Una notte, un viaggiatore stanco e i suoi amici si imbarcarono sul vecchio battello da pesca, che un tempo era stato il secondo albero.
Mentre il secondo albero, diventato barca, scivolava tranquillamente sull'acqua del lago, il viaggiatore si addormentò.
All'improvviso, dopo lo schianto di un tuono, in una ridda di fulmini e violente ondate, scoppiò la tempesta.
Il piccolo albero tremò. Sapeva di non avere la forza di trasportare in salvo tante persone con quel vento e con la violenza di quelle onde. Le sue fiancate scricchiolavano penosamente per lo sforzo.
Preoccupati, gli amici svegliarono il misterioso viaggiatore. L'uomo si alzò, spalancò le braccia, sgridò il vento e disse all'acqua del lago: "Fa' silenzio! Calmati!". La tempesta si quietò immediatamente e si fece una grande calma.
In quel momento, il secondo albero capì che stava trasportando, come desiderava, un re, anzi, il re dei cieli, della Terra e degli infiniti oceani.

Poco tempo dopo, un Venerdì mattino, il terzo albero fu molto sorpreso quando le sue rozze travi furono tolte di malagrazia dalla catasta di legname dimenticato.
Furono trasportate nel mezzo di una folla vociante e irosa, sbattute sulle spalle torturate di un uomo, che poi su di esse fu inchiodato. Il povero albero si sentì orribile e crudele. E piangeva, reggendo quel povero corpo tormentato... lui che voleva che la gente grazie a lui vedesse Dio!

Ma la Domenica mattina, quando il sole si levò alto nel cielo e tutta la Terra vibrò di una gioia immensa, il terzo albero seppe che non aveva trasportato un uomo qualunque, 
ma aveva trasportato Dio!


In quel mattino seppe e capì che l'amore di Dio
 aveva trasformato tutto.
Aveva fatto del primo albero
 il meraviglioso scrigno del più tenero
 e incredibile dei tesori. 
Aveva reso il secondo albero
 forte portatore del Creatore del cielo e della Terra. 
E ogni volta che una persona 
avesse guardato il terzo albero
 avrebbe visto Dio! 
Ogni persona, anche noi, non solo i pochi della Valle...
E questo era molto di più che essere solo
 il più bello, il più forte o 
il più grande albero del mondo...
(Paulo Coelho)




Noi siamo molto importanti per Dio,molto più importanti di ogni albero ,non ci deluderà mai, anche se qualche volta sembra il contrario...abbi fede.
Da ogni cosa che può sembrarci male, Dio ricava sempre il bene

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