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martedì 24 dicembre 2013

STORIE E LEGGENDE DI NATALE

I DONI DI DIO
In una città c'era un negozio molto particolare con un insegna luminosa che diceva: "Doni di DIO".
Un bambino entrò e chiese: "Cosa si vende? " E l'angelo che stava dietro il banco rispose: "Ogni ben di Dio! Sincerità, speranza, amore, fede, perdono, pace, sacrificio,salvezza".
Cuore"E quanto costa questa merce?" chiese il bambino.
"Non costano niente, sono doni di DIO".
"Che bello!" esclamò il bambino
"Allora dammi: dieci quintali di fede, una tonnellata di speranza, un barattolo di perdono e tutto il negozio di pace..."

L'angelo incominciò a confezionare un pacchettino piccolo come il cuore del bambino. Questi lo guardò stupito e l'angelo gli disse sorridendo: "Nella bottega di Dio non si vendono frutti maturi ma piccoli semi da coltivare. Vai nel mondo e fai germogliare i doni che Dio ti ha dato!"

LA LEGGENDA DEL PETTIROSSO

Nella stalla dove stavano dormendo Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù, il fuoco si stava spegnendo. Presto ci furono soltanto alcune braci e alcuni tizzoni ormai spenti. Maria e Giuseppe sentivano freddo, ma erano cosi stanchi che si limitavano ad agitarsi inquieti nel sonno.

Nella stalla c'era un altro ospite: un uccellino marrone. Era entrato nella stalla quando la fiamma era ancora viva; aveva visto il piccolo Gesù e i suoi genitori, ed era rimasto tanto contento che non si sarebbe allontanato da li neppure per tutto l'oro del mondo.

Gesù bambinoQuando anche le ultime braci stavano per spegnersi, 1'uccellino pensò al freddo che avrebbe patito il bambino che dormiva sulla paglia della mangiatoia. Spiccò il volo e si posò su un coccio accanto all'ultima brace.

Cominciò a battere le ali facendo aria sui tizzoni perchè riprendessero ad ardere. Il piccolo petto bruno dell'uccellino diventò rosso per il calore che proveniva dal fuoco, ma il pettirosso non abbandonò il suo posto. Scintille roventi volarono via dalle brace e gli bruciarono le piume del petto ma egli continuò a battere le ali finchè alla fine tutti i tizzoni arsero in una bella fiammata. Il piccolo cuore del pettirosso si gonfio di orgoglio e di felicità quando il bambino Gesù sorrise sentendosi avvolto dal calore.

Da allora il petto del pettirosso è rimasto rosso, come segno della sua devozione al bambino di Betlemme.



LA LEGGENDA DELLE CAMPANE 

I pastori si affollarono a Betlemme mentre viaggiavano per incontrare il neonato re. Un piccolo bimbo cieco sedeva sul lato della strada maestra 

 
e, sentendo l'annuncio degli angeli, pregò i passanti di condurlo da Gesù Bambino. Nessuno aveva tempo per lui.

Quando la folla fu passata e le strade tornarono silenziose, il bimbo udì in lontananza il lieve rintocco di una campana da bestiame. Pensò "Forse quella mucca si trova proprio nella stalla dove è nato Gesù bambino!" e seguì la campana fino alla stalla ove la mucca portò il bimbo cieco fino alla mangiatoia ove giaceva il neonato Gesù.



LA LEGGENDA DELLA STELLA DI NATALE

In un piccolo villaggio messicano viveva una bambina di nome Altea, Giunse la notte di Natale e tutti andarono in chiesa con un piccolo dono per Gesù» Solo Altea rimase a casa perché non aveva nulla da donargli. All'improvviso apparve un angelo. «Perché sei così triste?» chiese alla bambina.
"Perché non ho nulla da portare a Gesù!" rispose Altea. Allora l'angelo le disse: "Tu hai una cosa molto importante da donare a Gesù: il tuo amore. Raccogli le frasche che crescono ai bordi della strada e portale in chiesa. Vedrai, il tuo dono sarà il più bello di tutti."
Altea fece come le aveva detto l'angelo e depose un mazzo di frasche davanti alPaltare. Mentre la bambina pregava le frasche si trasformarono in una pianta meravigliosa con foglie verdi e rosse: era nata la Stella di Natale.



LA LEGGENDA DELL'ALBERO DI NATALE

Molte leggende narrano che l'abete è uno degli alberi dal giardino dell'Eden.
Una narra che l'abete è l'albero della Vita le cui foglie si avvizzirono ad aghi quando Eva colse il frutto proibito e non fiorì più fino alla notte in cui nacque Gesù Bambino.

Un'altra leggenda narra che Adamo portò un ramoscello dell'albero del bene e del male con lui dall'Eden. Questo ramoscello più tardi divenne l'abete che fu usato per l'albero di Natale e per la Santa Croce.




L'AGRIFOGLIO
Gina Marzetti Noventa


Il pastorello si sveglia all'improvviso. In cielo v'è una luce nuova: una luce mai vista a quell'ora. Il giovane pastore si spaventa, lascia l'ovile, attraversa il bosco: è nel campo aperto, sotto una bellissima volta celeste. Dall'aIl lto giunge il canto soave degli Angeli.

- Tanta pace non può venire che di lassù - pensa il pastorello, e sorride tranquillizzato.
Le pecorine, a sua insaputa, l'hanno seguito e lo guardano stupite.
Ecco sopraggiungere molta gente e tutti, a passi affrettati, si dirigono verso una grotta.
- Dove andate? - chiede il pastorello.
- Non lo sai? - risponde, per tutti, una giovane donna. - È nato il figlio di Dio: è sceso quaggiù per aprirci le porte del Paradiso.
Il pastorello si unisce alla comitiva: anch'egli vuole vedere il Figlio di Dio. A un tratto, si sente turbato: tutti recano un dono, soltanto lui non ha nulla da portare a Gesù. Triste e sconvolto, ritorna alle sue pecore. Non ha nulla; nemmeno un fiore; che cosa si può donare quando si così poveri?
Il ragazzo non sa che il dono più gradito a Gesù è il suo piccolo cuore buono.
Ahi! Tanti spini gli pungono i piedi nudi. Allora il pastorello si ferma, guarda in terra ed esclama meravigliato: - Oh, un arbusto ancor verde!
È una pianta di agrifoglio, dalle foglie lucide e spinose.

Il coro di Angeli sembra avvicinarsi alla terra; c'è tanta festa attorno. Come si può resistere al desiderio di correre dal Santo Bambino anche se non si ha nulla da offrire?
Ebbene, il pastorello andrà alla divina capanna; un ramo d'agrifoglio sarà il suo omaggio.
Eccolo alla grotta. Si avvicina felice e confuso al bambino sorridente che sembra aspettarlo.
Ma che cosa avviene? Le gocce di sangue delle sue mani, ferite dalle spine, si trasformano in rosse palline, che si posano sui verdi rami dell'arbusto che egli ha colto per Gesù.

Al ritorno, un'altra sorpresa attende il pastorello: nel bosco, tra le lucenti foglie dell'agrifoglio, è tutto un rosseggiare di bacche vermiglie.
Da quella notte di mistero, l'agrifoglio viene offerto, in segno di augurio, alle persone care.

sabato 7 dicembre 2013

QUATTRO CANDELE



Quattro candele bruciavano lentamente e silenziosamente, sull'altare.
Il silenzio era così denso che si poteva udire la conversazione delle quattro fiammelle. 

La prima disse: "Io sono la candela della pace, ma nel mondo ci sono guerre, divisioni, rivalità anche tra amici e parenti e nessuno viene più a cercarmi". E si spense. 

La seconda disse: "Io sono la candela della fede, ma tutti vogliono solo sempre vedere e toccare e mai credere, così nessuno viene più a cercarmi". E si spense. 

La terza disse: "Io sono la candela della gioia, ma nel mondo c'è tanto pessimismo, scoraggiamento e tristezza e nessuno viene più a cercarmi". E si spense. 

In quel momento arrivò un bambino che, vedendo le tre candele spente, si mise a piangere e disse: " Ma perché vi siete spente, così c'è troppo buio, qua! ". 

Allora prese la parola la quarta candela e disse: "Non piangere bambino, finché la mia fiammella rimane accesa, niente è perduto, perché con quella puoi accendere tutte le altre. Sai chi sono io? Sono la candela della speranza".

Allora il bimbo prese la Candela della speranza e con essa, accese tutte le altre.

Ecco cos'è il tempo d'Avvento,
 è un  tempo di speranza! 

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