MOSE'
Portando ai pascoli del monte Oreb i greggi, Mosè fu attratto dal meraviglioso prodigio d'un roveto che ardeva ma non si consumava; da questi giunse una voce che gli ordinava di togliersi i sandali poiché calpestava una terra sacra, rivelandosi poi come il Dio dei patriarchi d'Israele che, avendo ascoltato il grido degli schiavi, aveva deciso di liberarli e condurli in una terra "dove scorre latte e miele". Mosè, ricevuto l'ordine di essere guida degli israeliti, rifiutò dapprima, per paura, l'incarico, chiedendo quale fosse il nome di Dio e come avrebbe potuto convincere il suo popolo che lui stesso l'aveva mandato per riscattarli. "Io sono colui che sono" fu la risposta proveniente dal roveto, che indicò inoltre al profeta i segni da dare agli israeliti: il suo bastone si tramutò in serpente, la mano divenne lebbrosa, l'acqua si trasformò in sangue. Tormentato dall'angoscia, Mosè rispose di non essere in grado di parlare in presenza del faraone poiché impacciato; Dio dichiarò dunque di affiancargli il fratello Aronne affinché lo assistesse e parlasse al suo posto nei momenti di difficoltà
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Il Signore disse a Mosè: “Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con te e con Israele”.Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole.Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con Dio.Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui.(www.periragazzi.net).
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